mercoledì 30 settembre 2015

L'ansia e la sua gerarchia evolutiva

l'ansia e la sua gerarchia evolutiva
L'ansia ha una sua gerarchia evolutiva durante lo sviluppo
L’ansia presenta una sua gerarchia evolutiva, dalle sue forme più lievi alle sue forme più gravi sia a livello sintomatologico sia rispetto alle dinamiche (processi psicologici ed emozionali coscienti ed inconsci) che essa sottende. 

Dalla sua forma più evoluta alla sua forma più regressiva, possiamo così descrivere la gerarchia dell’ansia:
  • Ansia superegoica (del Super Io) legata cioè a problematiche della nostra coscienza morale.
  • Angoscia di castrazione.
  • Angoscia o paura, connotata da grande ansia, di perdere l’amore dell’oggetto, cioè della persona a cui siamo affettivamente legati che in origine è la madre.
  • Angoscia di perdere l’oggetto d’amore, cioè la persona sulla quale abbiamo investito il nostro affetto e che per noi rappresenta il nostro punto di riferimento. In questo caso si sperimenta una profonda ansia di separazione.
  • Angoscia persecutoria: quando il senso di persecuzione è molto forte, l’ansia diviene un’insopportabile esperienza di angoscia legata a persone o situazione dalle quali si teme di poter essere in qualche modo “attaccati” o comunque, ci si sente minacciati ed alle quali si attribuiscono cattive intenzioni nei nostri confronti che in realtà esse non hanno.
  • Angoscia di disintegrazione:  rappresenta la più arcaica e devastante esperienza di angoscia per l’individuo, con una profonda paura di perdere la propria integrità personale psicofisica ed i propri confini e senso di sé  fino a confondersi con l’oggetto (come può accadere, in modo però normale, nel bambino piccolissimo che ancora non distingue bene tra se stesso e la mamma). Per “oggetto” si intende  qualsiasi “persona” con la quale abbiamo un certo tipo di relazione affettiva.

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