giovedì 24 settembre 2015

I danni dell'alimentazione moderna


L’evoluzione tecnologica e l’industrializzazione dell’ultimo secolo hanno portato innegabili vantaggi sociali, ma hanno portato anche delle modifiche nel nostro regime alimentare che hanno delle ricadute molto negative sulla nostra salute. Diversi studi scientifici, indipendenti fra di loro, hanno messo in evidenza, in tutta la sua drammaticità, l’inadeguatezza dell’alimentazione moderna ed il ritardo con cui la medicina sta reagendo ai problemi nutrizionali. Per comprendere quanto siano devastanti gli effetti di un’alimentazione scorretta occorre dire con chiarezza che l’assunzione di cibi inadeguati per l’organismo (industriali, iperprocessati, poveri in nutrienti e ricchi in grassi, conservanti e coloranti) è alla base di molte patologie moderne, come testimoniato dai numerosi studi che hanno confrontato l’incidenza di malattie come gli infarti, i tumori, il diabete e l’obesità in popolazioni che hanno un’alimentazione più vicina a quella primitiva rispetto a noi occidentali.
Fra i punti più critici dell’alimentazione moderna possiamo elencare:
1.    Eccessivo apporto di carboidrati raffinati: l’eccessivo consumo di carboidrati e di zuccheri raffinati (non integrali) è legato a molte patologie tra cui obesità, diabete, sindrome metabolica, ipertensione, malattie cardiovascolari, dislipidemie ed alcune forme di tumore (colon, seno, prostata). Il consumo annuale di zucchero nel Regno Unito è passato, in poco più di un secolo (dal 1815 al 1970), da 6.8Kg pro-capite a 54.5Kg, con un aumento dell’800%! Negli USA il consumo di zucchero nel 2000 è arrivato a 69.1Kg all’anno. Il problema, oltre alle scelte alimentari sbagliate,  è anche aggravato dall’assunzione inconsapevole di zucchero, che viene aggiunto proditoriamente (con il fine di creare dipendenza) in moltissimi prodotti confezionati tra cui bibite, merendine, caramelle, condimenti e perfino nel salmone affumicato e nella senape.
2.    Errata assunzione di acidi grassi: la demonizzazione ingiustificata dei grassi ha comportato un ridotto consumo anche di quelli sani e uno spostamento verso cibi a basso contenuto di grassi ma con zuccheri aggiunti, molto deleteri per la salute.  Sono i cosiddetti cibi “light”, vere trappole per i consumatori che ne consumano in abbondanza ingerendo grandi quantità di zuccheri raffinati. Un bilanciato consumo di acidi grassi è invece essenziale per la salute umana, garantita in particolare dall’assunzione di acidi grassi omega 3 con proprietà anti-infiammatorie, neuro e cardio-protettive. Sono invece assolutamente da evitare i grassi idrogenati, presenti in massa nei cibi industriali (ad esempio l’olio di palma), che non vengono metabolizzati dal corpo umano e hanno effetti davvero devastanti sul metabolismo.
3.    Scarso contenuto di micronutrienti: la raffinazione e produzione industriale dei cibi li rende sostanzialmente privi delle concentrazioni di micronutrienti (vitamine, minerali) necessarie a garantire la salute. Secondo molti autori, nel mondo occidentale si vive in una condizione di carenza cronica di vitamine e minerali, carenza che non è sufficiente a dare una vera e propria avitaminosi ma che incide negativamente sul nostro metabolismo e sulla funzionalità enzimatica.
4.    Scarso contenuti di fibra: ai cibi raffinati viene ovviamente tolta la fibra che però ha un ruolo importante nella fisiologia dell’apparato gastrointestinale. La fibra solubile, di cui sono ricche frutta e verdura, funge da tampone per l’assorbimento di zuccheri e grassi, riduce le LDL (colesterolo “cattivo”) e aumenta le HDL (colesterolo “buono”)  mentre la fibra insolubile, che si trova prevalentemente nei cereali integrali serve ad ottimizzare il transito gastrointestinale.
5.    Errato equilibrio acido-base: tutti i cibi, dopo essere stati digeriti, rilasciano sostanze alcaline o acide nella circolazione sanguigna. Oggi la maggior parte dei cibi alcalinizzanti o neutri (legumi, verdure, frutta, noci, semi, tuberi) sono spariti dalla nostra alimentazione per lasciare spazio a cibi acidificanti (carne, uova, latte, formaggi, sale). Questo comporta che molti di noi vivono in uno stato di acidosi cronica che è causa di numerosi squilibri metabolici.
L’inadeguatezza dell’alimentazione moderna è un dato di fatto scientificamente dimostrato. Purtroppo la maggior parte dei medici fatica a comprendere l’importanza dell’alimentazione nella salute dell’uomo (nel corso di laurea di medicina ancora oggi la nutrizione clinica viene ignorata) e a volte sembra anche che le indicazione fornite dalla classe medica siano ancora una volta filtrate delle industrie alimentari. 
Cosa fare allora? Probabilmente per garantire la nostra salute nel futuro dobbiamo impossessarci nuovamente del nostro passato. Gli animali selvatici mangiano obbedendo esclusivamente allo stomaco e al sistema gastrointestinale: non ingrassano, mangiano quel che basta per sfamarsi e rimangono attivi ed autonomi fino a pochissimo prima della loro morte. L’uomo moderno mangia guidato dal cervello ed i centri del piacere, non sazia il suo corpo ma i suoi desideri. Ma, è sotto gli occhi di tutti, ne paga le conseguenze in termini di malattie degenerative che, a causa di gravi disabilità, troppo spesso rendono gli ultimi anni della vita un vero calvario.


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