mercoledì 29 luglio 2015

Dottressa, la conta dei miei spermatozoi è zero! Le cause dell'azoospermia

L'azoospermia non sempre è irreversibile
Oggi è giunto nel mio ambulatorio un mio paziente di 29 anni molto preoccupato per l’esito delle sue analisi. Presentava, infatti, uno spermiogramma con una conta di spermatozoi pari a zero. Il mio paziente aveva fatto l’esame perché da circa un anno, con la sua compagna, cercano di avere un bambino senza avere successo.
Purtroppo questa condizione è meno rara di quel che si pensa. L’incidenza di infertilità maschile è di circa il 40% nelle coppie non fertili (che cioè provano ad avere un bambino per più di un anno senza riuscirci). Di questi il 10-15% degli uomini soffre di azoospermia.
Le cause dell’azoospermia (così è chiamata la condizione in cui un uomo ha una conta di spermatozoi pari a zero) possono essere:
azoospermia ostruttiva in cui le vie seminali sono mancanti o ostruite. Nel caso di ostruzione va indagata la presenza del gene della fibrosi cistica.
azoospermia secretiva o non ostruttiva in cui gli spermatozoi non vengono prodotti o per una malformazione congenita tipo criptorchidismo o una patologia in cui non ci sono cellule germinative nei testicoli (sindrome a cellule di Sertoli) o per una distruzione delle cellule germinative come si può verificare in caso di parotite o altre malattie
azoospermia traumatica: un trauma testicolare grave può provocare un danno delle cellule germinative.
La diagnosi non si fa in genere con un solo esame, ma sono necessari almeno due esami in cui la conta di spermatozoi sia pari a zero. Inoltre va effettuata la ricerca degli spermatozoi nelle urine che può essere indice di eiaculazione retrograda e quindi indirizzare verso una causa ostruttiva dell’azoospermia.
In ogni caso è necessario consultare il proprio medico che indirizzerà verso l’effettuazione degli opportuni esami e/o visite specialistiche che potranno fare luce sulle cause di questo problema.

martedì 21 luglio 2015

Aria nella pancia? Una tisana miracolosa vi aiuterà e risolvere questo problema per sempre!

La tisana pancia-sgonfia: piacevole anche fredda...
Molte persone, in particolare donne, hanno il problema dell’aria nella pancia e della sensazione di non riuscire a liberarsi dell’aria in eccesso. Dopo vari tentativi con farmaci di vario tipo molti, alla fine si rassegnano a convivere con questo problema.
La natura offre molti rimedi che provengono dalle piante e regala soluzioni a volte impensate, anche per il gonfiore della pancia.
Scopriamo insieme come risolvere questo problema attraverso la conoscenza delle piante:
L’Anice (Pimpinella anisum L.) è un’erba che appartiene alla famiglia delle Ombrellifere (Apiaceae). Possiede molte proprietà curative e, in particolare per quanto riguarda l’apparato gastrointestinale, è in grado di favorire la digestione, prevenire la formazione di gas nell’intestino e di favorire la peristalsi intestinale. Si usa, quindi, nel trattamento della dispepsia, della flatulenza (aria nella pancia), degli spasmi gastrointestinali.
semi di finocchio hanno delle caratteristiche molto utili per lo stomaco e l’intestino: sono molto indicati nella digestione lenta, nelle dispepsie gastriche, per flatulenza ed eruttazioni.
Il finocchio ha proprietà carminative, che favoriscono l’eliminazione fisiologica di gas intestinali e che favoriscono la digestione.
Il cumino ha proprietà carminative e digestive ed è un buon rimedio naturale contro gonfiori e coliche addominali. Secondo molte teorie che spiegano rimedi popolari masticare semi di cumino aiuterebbe a combattere l’alitosi e a stimolare l’appetito.
Queste piante prese da sole non hanno effetti eclatanti ma esiste una miscela di varie piante capace di fare miracoli per le flatulenze. Combinando, infatti, le proprietà di molte di queste piante, si ottiene una miscela che assunta sotto forma di tisana, è in grado di risolvere il problema dell’aria nella pancia in pochi giorni.
Il rimedio, accompagnato ad una dieta ricca di fibre ed acqua, capace di regolare il transito intestinale, può cambiare davvero la vita a molte persone che soffrono di questo disturbo. Chiedetemi in privato una consulenza (cliccando qui andrete al  mio profilo) per risolvere questo problema e vi risponderò.

domenica 19 luglio 2015

L'allergia a farmaci: come si manifesta e come si affronta

L'allergia a farmaci può provocare
reazioni cutanee e orticaria
L’allergia ai farmaci è una condizione molto temuta da tanti pazienti. Alcuni di loro ne sono effettivamente affetti e il rischio di andare incontro a reazioni anche gravi li mette in una condizione di timore continuo nell’affrontare ogni nuovo tipo di terapia.
L’allergia a farmaci può portare a reazioni molto diverse fra loro:
Reazioni cutanee: arrossamenti cutanei, eruzioni su alcune parti o su tutto il corpo, di solito molto pruriginose , nei casi più gravi con pelle a chiazze rosse ed edematosa (cioè gonfia). Alcune di queste reazioni sono molto particolari ma tipiche dell’allergia a farmaci e possono essere molto gravi. La prima è chiamata Sindrome di Steven Johnson e si caratterizza da eritema bolloso con aree di distacco della cute e interessamento delle mucose specie della bocca. Spesso le lesioni sono pre3cedute da febbre e esantema cutaneo. Questa reazione, che è parziale, può evolvere verso una necrolisi epidermica o -sindrome di Lyell, una condizione molto grave che può portare anche alla morte.
Reazioni edematose delle mucose orali: si parte da un edema delle labbra e della lingua fino ad arrivare ad un edema della glottide che può provocare soffocamento. In casi come questi è necessario raggiungere prima possibile un Pronto Soccorso. Se si conosce la propria condizione di soggetto allergico a farmaci è opportuno avere a disposizione un cortisonico ed assumerlo immediatamente prima di recarsi al più vicino Pronto Soccorso.
Reazioni respiratorie: in alcuni casi le reazioni allergiche possono manifestarsi con difficoltà respiratorie ed asma. Anche in questo caso è necessario recarsi al più vicino Pronto Soccorso dopo avere eventualmente assunto un cortisonico.
Shock anafilattico: in questo caso la reazione è gravissima e può portare rapidamente alla morte. Si manifesta con ipotensione, pallore e perdita di coscienza. In questo caso si deve URGENTEMENTE attivare il 118.
Disturbi come nausea, vomito, diarrea o altri sintomi gastrointestinali non sono reazioni allergiche, ma fanno parte degli effetti collaterali che tutti i farmaci possono dare.
In caso di allergia vera o presunta ai farmaci è sbagliato reagire rifiutandosi di assumere qualsiasi farmaco per paura di una reazione negativa. E’ necessario, invece, parlarne con il proprio medico ed effettuare le necessarie analisi allergologiche (che vengono fatte di solito in reparti altamente specializzati) che potranno rivelare quali farmaci si possono assumere e quali no.

mercoledì 1 luglio 2015

Energy Drinks: gli effetti negativi sul cuore...

I coctail fra alcool ed Energy drinks possono avere
effetti molto gravi
Nell’ottobre scorso al congresso europeo di cardiologia di Barcellona, sono stati presentati i casi di effetti collaterali gravi da energy drinks. Al congresso un gruppo di 15 tra cardiologi, psichiatri, psicologi e neurologi guidati da Milou-Daniel Dric hanno presentato uno studio in cui si documentano decine di casi di effetti collateralicardiaci, psichiatrici e neurologici da bevande super energetiche.
E’ stato condotto uno studio sugli eventi avversi segnalati in Francia a partire dal 2008, anno in cui queste bevande sono state introdotte nel paese, e si sono evidenziati 257 casi di eventi collaterali di cui 212 avevano una documentazione completa per poter essere valutati come effetti collaterali “ufficiali” di queste sostanze. I casi segnalati erano così divisi:
  • 95 persone hanno avuto effetti collaterali di tipo cardiologico, come aritmie o angina.
  • 57 di tipo neurologico
  • 74 di tipo psichiatrico
  • 8 persone sono morte a seguito degli effetti collaterali degli energy drinks
Molti di questi soggetti hanno avuto più sintomi insieme e nella maggioranza dei casi l’uso di queste bibite ha portato alla cosiddetta “sindrome da caffeina” che si manifesta con tachicardia accompagnata da tremori, ansia e cefalea.
Gli effetti negativi delle bevande energetiche sono legati all’alto contenuto di caffeina. Secondo Secondo Milou-DanielDrici: «Il 96% dei cosiddetti energy drink è a base di caffeina, e una lattina media, da 250 ml, ne contiene quanto due espressi. La caffeina agisce liberando in misura massiccia calcio nel cuore, e questo può causare aritmie anche fatali, e compromettere la capacità del cuore di usare l’ossigeno, con danni su tutto l’organismo. Oltre alla caffeina, poi, il 52% di queste bibite contiene taurina, il 33% glucuronolattone e due terzi vitamine. I giovani, tipicamente, le consumano di sera, in bar e discoteche, spesso in dosi massicce per non sentire l’effetto dell’alcol che bevono durante la stessa serata, con gravi rischi di effetti sulla salute, di incidenti stradali e di gravi danni da eccesso di alcol. I ragazzi le consumano durante o dopo l’attività sportiva, rischiando di amplificare gli effetti negativi sul cuore».
E’ quindi necessario sapere che nelle persone affette da angina o patologie cardiache queste bevande sono assolutamente vietate e che nei giovani vanno evitate subito dopo l’attività sportiva.