La dislessia non è sinonimo di indolenza... |
– Sostituzione di lettere (v/f, b/d, p/q)
– Inversione di lettere e numeri (42-24)
– Difficoltà ad imparare le tabelline
– Difficoltà ad imparare delle informazioni in sequenza come ad esempio, i giorni della settimana e le lettere dell’alfabeto
– Difficoltà nei rapporti spazio-temporali
Spesso il bambino dislessico sembra disorganizzato nelle attività scolastiche e talvolta anche nella quotidianità. Spesso la fatica e la frustrazione per lo scarso rendimento nonostante l’impegno che mette nel riuscire nel suo compito, possono provocare nel bambino sofferenza e sentimenti di autosvalutazione.
Possiamo quindi capire che è molto importante che la diagnosi di questo disturbo venga fatta il prima possibile da parte di specialisti, come psicologi specializzati problemi dell’infanzia ed in DSA anche con il supporto di specifici test appositamente studiati, al fine di potergli fornire quanto prima aiuti specifici ritenuti per lui necessari e più utili. E’ importante infatti garantire al bambino con dislessia le stesse opportunità di apprendimento degli altri bambini attraverso l’utilizzo trattamenti riabilitativi e tecniche compensative, per garantire poi adeguate opportunità di apprendimento, così consentire in futuro a questi bambini, che sono uguali agli altri, una volta che diventeranno più grandi, uguali opportunità professionali e sociali rispetto ai normo lettori.
Dopo braccia e gambe anche gli occhi diventano bionici! |
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