Un eroe dei cartoni per combattere i tumori infantili |
«Dopo aver consultato genitori, pazienti, sopravvissuti e medici – spiega Gilles Vassal, dell’Institut Gustave Roussy di Villejuif (Francia) e presidente SIOPE (la società europea di oncologia) – abbiamo stilato un elenco delle questioni aperte e urgenti da risolvere, tra le quali spiccano la possibilità di accesso per i bambini ai nuovi farmaci (che raramente sono sperimentati e approvati in forme e dosaggi adeguati a loro), la mancanza di fondi per la ricerca e di sperimentazioni mirate sulle patologie pediatriche e le disparità di sopravvivenza fra i piccoli malati nei vari Paesi europei, dovute soprattutto alla diversa qualità delle cure».
Il cybercrime uccide la rete...
«Oggi l’80 per cento dei bambini con un tumore guarisce – commenta Franca Fagioli, direttore dell’ Oncoematologia Pediatrica e Centro Trapianti al Presidio Ospedaliero Infantile Regina Margherita di Torino e presidente dell’Aieop (Associazione Italiana Ematologia ed Oncologia pediatrica http://www.aieop.org/web/index.php) – e grazie alle più recenti scoperte sulla biologia dei tumori riusciamo a capire sempre di più su queste patologie, con la speranza che questo ci aiuti a mettere a punto terapie mirate efficaci. Comprendere l’origine delle neoplasie nei più piccoli è uno degli obiettivi fondamentali: se infatti in una persona adulta possono contribuire vari fattori esterni che si accumulano nel corso degli anni (dai cancerogeni ambientali, a fumo e alimentazione scorretta, per esempio), molti dei casi di cancro infantile vengono diagnosticati prima dei 5 anni quando il “mondo esterno” ha avuto ben poco tempo per modificare l’organismo. Con l’aiuto delle più moderne tecnologie dobbiamo indagare meglio difetti genetici e altri possibili cause»
La strada intrapresa nella lotta ai tumori infantili è ancora lunga e serve l'aiuto di tutti per arrivare ad alzare quell'80% di piccoli pazienti che guariscono, ma sembra che la direzione sia quella giusta!
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