La vaccinazioni antiinfluenzale può salvare la vita.... |
Ogni anno in Italia muoiono ottomila persone per le complicanze dell’influenza. E’ un dato ormai consolidato frutto degli studi degli ultimi decenni. Quest’anno, però, l’influenza è stata particolarmente virulenta e soprattutto, molto diffusa.
Le cause sono da ricercare nelcalo delle vaccinazioni antinfluenzali dovute alle note vicende degli ultimi due anni. Prima c’è stata la questione dei lotti ritirati con un grave ritardo nelle vaccinazioni, poi la storia delle morti sospette. Queste informazioni date in pasto a persone fragili, con problemi di salute già esistenti, ha fatto si che molte persone abbiano scelto di non vaccinarsi e si siano esposte al rischio di complicanze. A questo si è aggiunta la forma particolarmente violenta dell’influenza di quest’anno che presentava sintomi respiratori e febbre alta della durata di almeno quattro-cinque giorni che ha determinato un’epidemia particolarmente diffusa fra la popolazione.
A questo proposito Walter Ricciardi, commissario straordinario dell’Istituto Superiore di Sanità, ha così commentato: ”Il tributo in termini di vite umane è alto perchè di fatto in Italia ogni anno muoiono circa ottomila persone in conseguenza dell’influenza, che viene contratta perchè non si è vaccinati o si è scarsamente protetti, e quindi le complicanze dell’influenza possono essere particolarmente gravi.”
Per Ricciardi la vaccinazione antinfluenzale non è un’opzione ma un obbligo moralesia per prevenire le complicanze nei pazienti fragili, sia per non gravare troppo economicamente sullo stato Italiano: “C’è anche un tributo economico, sia dovuto alle cure per le persone che si ammalano, sia dovuto al fatto che chi ha l’influenza non va a lavorare, o deve rinunciare alle proprie attività per assistere qualche caro. Questo ad esempio negli Usa ha spinto le autorità a suggerire la vaccinazione anche tra 50 e 65 anni, sia per proteggere la loro salute che per poter continuare a farli lavorare”.
Quest’ultimo aspetto non è da sottovalutare, ma è comunque secondario rispetto al rischio reale per la salute delle persone che sono messe a serio rischio dainformazioni selvagge e senza controllo come quelle che si sono verificate negli ultimi due anni nei confronti della vaccinazione antinfluenzale.
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