Visualizzazione post con etichetta apprendimento. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta apprendimento. Mostra tutti i post

giovedì 17 dicembre 2015

Le diverse tipologie di disgrafia




Disgrafia


La disgrafia può essere di diverse tipologie:
  • Disgrafia rilassata: le lettere sono piccole ed arrotondate, la grafia è arrotondata 
  • Disgrafia rigida: la grafia si presenta tesa e spigolosa, con lettere alte e strette, inclinate verso destra. 
  • Disgrafia maldestra: le lettere sono di dimensioni varie, la scrittura e le pagine scritte sono disordinate, cancellate. 
  • Disgrafia impulsiva: la grafia si evidenzia come frettolosa; le lettere sono distribuite male nelle righe e nelle dimensioni. 
  • Disgrafia lenta e precisa: la grafia è molto curata così come l’impaginazione. I bambini con questo tipo di disgrafia sono però lentissimi nello scrivere. 
Attualmente si dividono i soggetti i bambini con disgrafia in gruppi, a seconda del tipo di difficoltà presentata. E’ possibile così distinguere in primo luogo tre gruppi di soggetti.

Divisione in gruppi dei bambini con disgrafia in base alle difficoltà 

  • Soggetti con difficoltà posturali, che scrivono in modo rigido, impugnando malamente la penna e calcando molto sul foglio. 
  • Soggetti con difficoltà di organizzazione dello spazio, che presentano nella loro grafia lettere sovrapposte oppure eccessivamente distanziate. Inoltre le lettere non rispettano i margini e le righe, ascendenti e discendenti. 
  • Soggetti con difficoltà di controllo motorio: la loro scrittura è veloce ma senza una direzione, le lettere sono di varia forma ed illeggibili.    

mercoledì 16 settembre 2015

La dislessia: cos'è e come si manifesta

La dislessia non è sinonimo di indolenza...
La Dislessia evolutiva è un disturbo dell’apprendimento che può emergere quando il nostro bambino inizia ad imparare a leggere e a scrivere in modo continuativo come avviene di solito quando entra nella scuola elementare. In realtà la difficoltà è già presente, ma non si manifesta finché non viene richiesto al bambino un certo tipo specifico di abilità. La dislessia non è causata da deficit di intelligenza, né da problemi ambientali o psicologici (che possono però aggravarla o derivarne se essa non viene affrontata) o da deficit sensoriali o neurologici. Si  manifesta in bambini che  abbiano avuto normali opportunità scolastiche. Il bambino dislessico fa molta fatica a leggere, perché non riesce a leggere e scrivere in modo automatico perciò deve sempre impegnarsi al massimo per riuscirci. La difficoltà di lettura può essere più o meno evidente e spesso si accompagna a problemi nella scrittura e nel calcolo. Il bambino  dislessico è intelligente vivace e creativo. E’ un bambino del tutto normale con un problema di apprendimento.  Vediamo alcuni errori tipici che fa un dislessico nella lettura e nella scrittura:
–  Sostituzione di lettere (v/f, b/d, p/q)
–  Inversione di lettere e numeri (42-24)
–  Difficoltà ad imparare le tabelline
–  Difficoltà ad imparare delle informazioni in sequenza come ad esempio, i giorni della settimana e le lettere dell’alfabeto
–  Difficoltà nei rapporti spazio-temporali
Spesso il bambino dislessico sembra disorganizzato nelle attività scolastiche e talvolta anche nella quotidianità. Spesso la fatica e la frustrazione per lo scarso rendimento nonostante l’impegno che mette nel riuscire nel suo compito, possono provocare nel bambino sofferenza e sentimenti di autosvalutazione.
Possiamo quindi capire che è molto importante che la diagnosi di questo disturbo venga fatta il prima possibile da parte di specialisti, come psicologi specializzati problemi dell’infanzia ed in DSA anche con il supporto di specifici test appositamente studiati, al fine di potergli fornire quanto prima aiuti specifici ritenuti per lui necessari e più utili. E’ importante infatti garantire al bambino con dislessia le stesse opportunità di apprendimento degli altri bambini attraverso l’utilizzo trattamenti riabilitativi e tecniche compensative, per garantire poi adeguate opportunità di apprendimento, così consentire in futuro a questi bambini, che sono uguali agli altri, una volta che diventeranno più grandi, uguali opportunità professionali e sociali rispetto ai normo lettori.
Dopo braccia e gambe anche gli occhi diventano bionici!